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Chiesa di San Sebastiano (cimitero comunale)


Descrizione

Spesso, nei siti internet, il cimitero comunale viene tralasciato; sarà per ovvietà: è una cosa che hanno tutti oppure per scaramanzia: è sempre meglio non parlarne, andarci da accompagnatori, da "accompagnati" c'è sempre tempo, sarà l'ultima cosa che faremo, anzi la faranno gli altri per noi. Anni fa, Don Mario VALINOTTO ha curato una ricerca sui cimiteri di Virle che trascriviamo nel suo tenore perchè riporta tante cose che forse sappiamo ma cerchiamo spesso di dimenticare. Queste ultime pagine della "Cronaca" sono state aggiunte dal sottoscritto per voler rendere omaggio ai compaesani predecessori nel tempo andato, che hanno dato il meglio di loro stessi nella loro scelta di vita per il bene della Comunità Virlese, affinché resti memoria dì loro in un mondo, che brucia gli even­ti storici e personali in modo frettoloso ed impietoso. Molti di coloro che a tutt'oggi passano dal vecchio Cimitero alla nuova parte cimiteriale non sanno di camminare sulla sepol­tura dì persone appartenenti al ramo morganatico( Morganatico è detto del matrimonio contratto da un sovra­no o da un nobile con una persona non nobile in cui la mo­glie e i figli sono esclusi dai diritti di successione dinastica.) dei marchesi Romagnano-Provana. Fino a pochi anni addietro, tale sepoltura era sormontata da una lapide su cui, a memoria di chi scrive erano scolpiti nel marmo non più di cinque o sei nominati­vi e le date erano racchiuse in un ventennio, dal 1760 al 1780. Viene spontanea una domanda: se, come è documentato dalla "Cronaca", il cimitero attuale risale al 1833, donde provengono quelle sepolture della seconda metà del secolo precedente? La ipotesi più probabile è che furono traslate dal cimitero entro le mura di Virle (vedi sempre la Cronaca alla voce Cimiteri) al nuovo cimitero del 1833. Dunque, quelle sepolture con quella lapide (ora distrutta) sono l'unica testimonianza che rimane del cimitero, che esisteva entro le mura di Virle. Chi degli attuali Virlesi leggendo la dedica sulla tomba del Dottore Mottura sa che è ricordato a più riprese nella Cronaca? E pochi sono ormai coloro che ne hanno udito parlare dai loro anziani parenti. Fra poco tempo, le persone che passeranno davanti alla tomba 'dell'ordine di S. Vincenzo de' Paoli, non sapranno nulla della storia di quell'Ordine nel Comune di Virle e le scritte, che ricordano le Suore ivi sepolte saranno lette (se lo saranno!) senza evocare ricordi ed emozioni legati agli anni dell'infanzia e gioventù, tempi delle persone in cui le Suore dedicavano la loro opera, oltre agli anziani del ricovero dell'Istituto di S. Vincenzo de' Paoli. Chi scrive ha ancora memoria dei ruderi della Chiesa del monastero di S. Paolo, ridotta a legnaia, negli anni 50, con l'altare sconsacrato posto contro la parete a nord e vaghe tracce dì affreschi sull'intonaco dei muri laterali, sbrecciati e pericolanti. Così, ricordo, che molte volte ho alzato gli occhi da ragazzo nel coro della Parrocchiale per guardare le due scritte in latino, (riportate nelle pagine seguenti) senza logicamente capirci nulla, ma tuttavia, così imponenti da colpire la mia attenzione. Qui concludo la presentazione non dilungandomi oltre per non te­diare l'eventuale lettore; mi permetto solo rivolgere un invito: coloro che leggeranno tutte queste pagine possano ricavarne una pro­ficua riflessione poichè la memoria storica è sicuramente anche pro­gresso culturale e spirituale per tutti i popoli. (1.993) Sacerdote Valinotto Mario E' storicamente accertato che fino all'inizio del 1900 la mortalità infantile era numericamente alta in tutta l'Italia. Questa real­tà assai negativa per la comunità umana colpiva ogni luogo abitato:città, villaggi, borgate, ecc... . I cimiteri recavano entro le loro mura il segno inequivocabile di tale stato di cose: un "campo" (cioè un appezzamento del terreno, quasi sempre adiacente all'ingresso era adibito solo alla sepoltura degli infanti, almeno per coloro che non possedevano le "cappelle di famiglia". La pietà popolare dava a quel sito appellativi semplici come: campo gli angeli - campo degli innocenti - campo delle anime pure... 'Ora, alle soglie del 2000, questi luoghi stanno scomparendo e fra qualche decennio non ne rimarrà più memoria: non vi è quasi più mortalità infantile e, per ora, le persone non vogliono avere sepoltura nel­la terra; la stessa cosa desiderano per i loro figli che fossero morti in tenera età. Qui, in questa pagina, si riporta la scritta di una lapide per due sorelline morte nel secolo scorso. E' ormai l'ultima testimonianza di quel che si è detto sopra, presente al 1993, nel cimitero di Virle Piemonte. ROASENDA Agostina Antonina d'anni 8 d'anni 4 morta il 19 maggio 1889 morta il 27 luglio 1891 -------------------------------------- Quando un raggio di precoce intelligenza già illuminava le vostre menti e il fiore della bontà germogliava nei vostri cuori gioia orgoglio e speranza nostra faceste ritorno cogli angeli in cielo -------------------------------- i genitori desolati La lapide del Dott. Mottura Andrea, di cui si parla nell'ultima parte delle "Memorie" con la sua sepoltura si trova attualmente (anno1993) nel cimitero di Virle ed è sormontata dal mezzobusto del medesimo ancora in buon stato di conservazione. Qui riposa la salma del Cav. Uff. ANDREA MOTTURA Dottore in medicina e chirurgia nato in Virle il 21 febb. 1838 ivi morto il 19 agosto 1908 Esercitò per 45 anni la medicina in questo paese e nei paesi limitrofi passò facendo del bene a tutti predilesse i poveri ed ogni dolore trovò in lui e nella sua scienza un conforto e un aiuto. Alla sinistra della scritta di cui sopra, un'altra lapide su cui si legge: Alla cara memoria di zia Paolina MOTTURA che chiudendo serenamente nella grazia del Signore la sua vita terrena ha segnato la fine della Famiglia Mottura lasciando ai suoi nipoti ricordi d'amore famigliare ed esempi di rettitudine sociale. Virle Piemonte 28 agosto 1872 +28 ottobre 1952 Questa lapide è posta alla destra della lapide del Dott. Mottura Andrea, contro il muro che separa il vecchio cimite­ro dalla parte nuova. Alla venerata memoria Di D.FRANCESCO DESTEFANIS mancato a questa vita il 12 Febbraio 1901 D'anni 81 ----------------------------- Splendente di tutte le virtù esercitate per 57 anni di ministero sacerdotale come Vicecurato della Parrocchia dei SS. Simone e Giuda in Torino e come Direttore Spirituale e grande Benefattore dell'Educandato di S. Vincenzo in questo Paese che lo piange quale Padre dei poveri e conforto di tutti ------------------------ i nipoti Pietro e Francesco desolati questa lapide posero --------------------- visse nella virtù vive in memoria vivrà in gloria. Il cimitero di Virle custodisce entro le sue mura anche il luogo dì sepoltura dell'Istituto di S. Vincenzo de' Paoli. Esso è situato a pochi passi dall'ingresso a destra di chi entra e contiene le sepolture di alcune Suore e di personale laico a servizio, a diverso titolo, delle finalità dell'istitu­to. Qui si riportano le scritte più anteriori nel tempo: alcune hanno solo Cognome e Nome delle defunte con data di nascita e di morte; altre, sono corredate da elogi funebri. Suor Domenica Savio 1812- 1902 Vincenza Scotta 1832- 1907 Giuseppa Moriondo 1835- 1917 Caterina Ottone 1861- 1927 Suor PERELLI ANTONIETTA DELFINO 27 giugno 1851 + 23 gennaio 1939 Superiora e Madre dell'istituto S. Vincenzo de' Paoli ove per 70 anni pròfuse tesori della sua mente eletta e del suo impareggiabile cuore FOGLIANI MARIA TERESA di COSTANZO 27/1/1916 Modena + 23/7/1939 Torino Maria quel Gesù che tanto amasti ha assecondato il tuo desiderio. Ti ha ricondotta qui ove passasti i più belli anni della tua vita. AGHEMO TERESITA N.Buenos Ayres 20/4/1875 M.Virle Piemonte 19/12/1958 L'istituto di Virle che l'accolse bambina, che l'ebbe per lunghi anni educatrice esemplare, che l'ospitò fino alla tarda vecchiaia qui l'accoglie tra i suoi benemeriti. Coloro che, passando nel cimitero, guardano alla tomba dello Istituto si rendono conto che molti loculi sòno vuoti. Forse rimarranno tali per sempre, poichè le Suore, Figlie del­la Carità di S. Vincenzo de' Paoli, hanno lasciato il Comune di Virle nella prima cinquina degli anni 1980, chiudendo l'istituto in quanto educandato e concedendo la gestione laicale della annessa Casa di Riposo per Anziani.

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